Giuseppe Salvatore (poeta)


NOTE BIOGRAFICHE

 


Giuseppe Salvatore è nato a Casole Bruzio, piccolo paese situato a pochi chilometri dalla città di Cosenza, ai piedi del promontorio silano.
Nel 1988, fa parte di quel gruppo di persone che fondono il Circolo Culturale “Prometeo 88”, centro di aggregazione e promozione culturale nella presila cosentina e per il quale ha rivestito la carica di presidente per diversi anni.
Le attività del Circolo lo vedono sempre impegnato in prima persona in un lavoro che  nel corso degli anni si è concretizzato con la realizzazione di diversi progetti di elevato spessore artistico culturale tra i quali si ricordano le sei edizioni (dal 1996 al 2001) dell’estemporanea di pittura “Paolo Gallo”, rivolta ai ragazzi delle scuole medie della provincia di Cosenza; la manifestazione “Universi Parallelli” che è stata vetrina di giovani artisti nel campo musicale lirico e jazzistico; nonché lo scambio interculturale con gli studenti dell’associazione americana “University of Arkansas Rozorbicks for Christ”, completata da un corso di madre lingua, tenuto dai medesimi.
Sempre all’interno del Circolo “Prometeo 88” è stato tra gli ideatori dei “Poeti DiVersi”: incontri specifici con singoli poeti, dedicati alla riscoperta della poesia dialettale, che ha visto letterati di fama confrontarsi con scrittori alla loro prima esperienza diretta con il pubblico.
Nel 2007 partecipa al suo primo concorso, vincendolo con la poesia “Stella Cadente” che due anni dopo diviene un cortometraggio di 15 minuti, di cui ne ha scritto la sceneggiatura e diretto la regia, proiettato in diverse manifestazioni tenutesi nella provincia di Cosenza tra cui il “V° festival “Riviera dei Cedri” di Cetraro.
Successivamente i premi ed i riconoscimenti in campo letterario sono stati diversi e le poesie pubblicate in varie antologie, mentre il corto “Stella Cadente” è stato inserito nel DVD “Corti… in cerca d’autore” , dedicato all’opera prima di registi non professionisti.
Attualmente collabora con l’associazione “GueCi” di Rende, di cui è socio ordinario e membro giurato del concorso di poesia internazionale “Memorial Guerino Cittadino”
Tra le più recenti manifestazioni in cui è stato invitato si ricordano la seconda edizione del “Gran Gala di Poesia”, organizzato dall’associazione “GueCi”, ed inserito nel tabellone della prestigiosa manifestazione “Settembre Rendese 2012” e  “Orizzonti Di-Versi” VI° rassegna di poesia d’autore tenutasi nel caratteristico borgo di Morano Calabro.
Scrive in lingua italiana ed in vernacolo tradizionale, con molta attenzione rivolta al recupero dei termini e di quel linguaggio del suo paese che ormai è andato a scomparire o a trasformarsi nel corso degli anni.



 

Alcune sue Poesie.

Il poeta durante il Gran Galà di Poesia Rende..InVersi ESCAPE='HTML'

Stella cadente

 

Correvi scalza
Ed i tuoi piedi nudi
Calpestavano
I vetri del tuo cammino


Correvi inebriata
Contro la sorte
Ad ogni angolo che giravi
Gridavi: “Vita!”
…ma era morte


Bruciando
Gli anni dei tuoi sorrisi
In un angolo
Del marciapiede
Sfinita
Agitavi la mano
In segno d’aiuto
A sguardi ciechi
Di cuori sempre muti


Con i capelli strappati
E gli occhi di fuoco
Ti distruggevi ogni giorno
Con il tuo strano gioco
Nelle tue ali tremanti
Una bugia infinita
Ti distruggeva lentamente
Senza alcuna ferita


La vita che cercavi
Con quel tuo strano orgoglio
E’ sprofondata nel buio
Consumata nei giorni
In quelle tue strade
Senza ritorno
Gli arcobaleni che hai sempre sognato
Hanno perso i colori
In un cervello annebbiato
Di quello che resta
Al tramonto del sole
E’ il nulla che stringi
Nelle tue mani vuote
Due piccole lacrime
Scese sul viso
Dagli occhi ormai chiusi
Di questo fiore appassito

******
Anna Maria è il mio nome

Ormai sono caduta qui per sempre
Davanti a te madonnina mia
D’alzarmi  dalla strada più non penso
E gli occhi sul tuo volto chiudo ora
I giorni tristi della sofferenza
L’anima mi han bruciato col terrore
Rendendo questa vita senza senso
Un uccellino che non sa più gioire

Io sono un passerotto rassegnato
Sperduto in quest’angolo a morire
Le ali dal mio corpo hanno spezzato
C’è solo il buio a tanto mio soffrire
Non sento le parole più di alcuno
Non m’importa del male sopportato
Aspetto che  il cuore si riposi
Liberandomi da ogni male atroce

Un  sorriso però è ritornato
Quando il dolore più mi opprimeva
Una carezza poi mi ha svegliata
Senza pagare con graffi nella schiena
Dalle mani che mi hanno raccattata
Riapro gli occhi al chiaror del cielo
La sciarpa rosa che mi è stata data
delle paure ha tolto il cupo velo

Le mie pene a tutti ho raccontato
Per ritrovare i sogni che ho perduto
Ma nel paese dove sono nata
S’apre un deserto ad ogni mio aiuto
La malanova sono diventata
Per l’ignoranza che resiste ancora
Non più la vittima ma l’accusata
Che nello stupro ha perso l’onore

Solo le minacce segnano i minuti
Nella mia stanza dove son reclusa
Pensando al bene che qui mi rimane
Quando domani io sarò lontana
La nuova luce mi vedrà partire
Dagli uliveti dove sono cresciuta
Ma negli aranceti rimane il divenire
Per giorni belli che non ho vissuto

Addio madonnina mia
Forse un giorno ci rivedremo ancora
Dall’azzurro mare ti verrò vicina
Magari a maggio insieme alle tue rose
Questo pianto che libero ti rendo
Non è che il sole del mio mattino
La sola forza che mi porto dentro
Per continuare questo mio cammino


       Giuseppe Salvatore